martedì 7 giugno 2011

La vita segreta degli avanzi di cucina

La vita segreta degli avanzi di cucina

Quanto buttate via di un porro o di un finocchio? Mai pensato a cosa fare con le foglioline dei ravanelli? Vi proponiamo qualche ricetta per utilizzare al meglio ogni parte delle verdure che acquistate. Anche se al mondo non siamo proprio i primi…

Negli Usa c’è il movimento Food not Bombs, che se ne preoccupa fin dal 1980. Stiamo parlando degli scarti delle nostre tavole, non solo quello che viene buttato via perché andato a male, ma anche tutto ciò che spesso non viene considerato degno di essere cucinato e mangiato. I Food not bombs (è recente la traduzione in italiano per la Fratelli Frilli Editori del manuale “Food not bombs”, a cura di C.T. Butler & Keyth Mc Henry) raccolgono il cibo ancora commestibile dai cassonetti, lo cucinano e lo imbandiscono nei parchi cittadini, o alle manifestazioni, per chiunque ne abbia bisogno. Si battono per la pace, sono vegetariani, e sono presenti in tutte le principale città degli Stati Uniti, oltre che in Europa, Asia, Medioriente, Oceania. Almeno così sta scritto sul loro sito. Sono nemici dichiarati del consumismo: sostengono che se se si riuscisse a riciclare il 5% dei rifiuti alimentari prodotti negli Stati Uniti, si potrebbe dare da mangiare a 4 milioni di persone per un giorno. Senza contare che si risparmierebbero 50 milioni di dollari all’anno sui costi dello smaltimento dei rifiuti.

Poi ci sono i Freegans (da free, libero, e vegan, vegetariano di stretta osservanza), che hanno molto in comune con i Food not Bombs, ma che non sono organizzati in movimento. Si dedicano a ripescare dai cassonetti non solo televisori ancora funzionanti o mobili di vario genere, ma anche avanzi di cibo. E badate bene che non si tratta di clochard, ma di persone che hanno casa e lavoro, e che si dichiarano nemiche ad oltranza del consumismo. Al motto di “Niente sarà sprecato”, costruiscono i loro menù con quello che trovano nei cassonetti (i più gettonati pare che siano quelli vicini alle case degli studenti).

In Italia non ci sono dati disponibili sulla percentuale di cibo ancora commestibile contenuta nei ventinove milioni di tonnellate di rifiuti urbani che vengono annualmente prodotti dal nostro Paese, ma è presumibile che si aggiri intorno al 6-7% come negli Stati Uniti.

Tranquilli, non vi stiamo proponendo di aggirarvi nottetempo per la città, e di infilarvi in qualche maleodorante bidone. È solo che con i prezzi di frutta e verdura che continuano a salire, è sempre con maggior rammarico che ci risolviamo a buttare nella spazzatura, per esempio, le bucce delle arance, le foglioline del sedano, i rami dei finocchi.
Per chi vive in campagna è facile utilizzare gli scarti di verdura e frutta, come cibo per gli animali o per il compost.
Se vivete in città, vi offriamo qualche piccola e semplicissima ricetta (inventata e provata dalla nostra redazione) per utilizzare al meglio ogni parte della verdura.

L’arte culinaria del non gettare non è certo un’invenzione recente. Olindo Guerrini, grande amico dell’Artusi, poeta e bibliotecario all’Università di Bologna, scrisse a fine Ottocento “L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa”, sotto lo pseudonimo significativo di “Stecchetto”.

Più recentemente, Jean Philippe Derenne ha pubblicato in Francia “La cuisine vagabonde”, in cui sostiene, appunto, che la natura ci offre un così ampio ventaglio di cibi che finiamo con l’ignorarne una fetta davvero consistente. Un esempio di ricetta: brodo di scarti di cipolla, carote, peperoni con aggiunta di qualche foglia di prezzemolo, una foglia di alloro, una spruzzata di vino. Derenne nella sua ansia di recupero arriva a utilizzare anche i grassi, il pane secco, e persino gli insetti.

Ma veniamo a noi. Come regola generale, gli scarti di verdura possono essere utilizzati per fare un buon brodo vegetale, primi fra tutti gli scarti di prezzemolo, sedano e carote, ma anche asparagi, broccoli, cavolfiori, cavoli, cipollotti, porri. Gli scarti di verdura verde (lattuga, scarola, gentile, spinaci…) possono essere lessati, così si inteneriscono e diventano piuttosto buoni. I gambi delle bietole sono ottimi tagliati a tocchetti e cotti a vapore, oppure lessati e poi conditi con olio, succo di limone o aceto magari balsamico.
Eccovi, infine qualche ricetta facile facile.

FINOCCHI
Si possono utilizzare le parti esterne più dure e anche le foglie e parte dei gambi di 4 finocchi per una zuppa leggera unitamente a 1 zucchina, 2 carote, 1 cipolla 1 patata.
Tagliare a pezzi le verdure e farle bollire per almeno 30 minuti e alla fine insaporire con tamari (oppure con una salsa di soia). Servire su fette di pane abbrustolito e condire con buon olio extravergine.

RAVANELLI
Le foglie dei ravanelli sono ingrediente base per una deliziosa zuppa. Prendete le foglie fresche e verdi di due mazzi di ravanelli, tagliatele a striscioline e stufatele insieme a tre cipolle tagliate a fettine. Aggiungete acqua calda e cuocete per dieci minuti. Passate tutto nel mixer, salate e servite calda con burro di nocciole oppure non salate e condite con gommasio e buon olio di oliva.


PISELLI
Avete sempre gettato via i bacelli dei piselli? D’ora in avanti invece cuoceteli in abbondante acqua bollente salata; quando saranno teneri con il passaverdura ottenete un purè. In un altro tegame nel frattempo fate stufare 1 cipolla affettata finemente e aggiungete i piselli sgranati e quando saranno “appassiti” aggiungete il purè e l’acqua di bollitura. Salate e servite con prezzemolo tritato e olio extravergine su crostoni di pane.

CIPOLLOTTI E PORRI
Solitamente scartate i gambi di cipollotti e porri? Sappiate che, una volta tagliati a pezzi e sfogliati bene si possono stufare con acqua, olio, spicchi d’aglio e pomodorini, e aggiunta di finale di prezzemolo tritato, sale e pepe.



Benedetta Masera
18/11/2007

http://www.buonpernoi.it/ViewDoc.asp?ArticleID=7865

http://www.foodnotbombs.net/

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